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Il triestino Massimo Alvaro al top di Dnv-Gl: il big delle certificazioni

Sarà alla guida dell’area italiana e adriatica: «Il Covid ha distrutto il valore di molte aziende ma in alcuni settori come salute e alimentazione c’è una ripresa»

Lorenzo Degrassi
2 minuti di lettura

TRIESTE. Il triestino Massimo Alvaro è il nuovo direttore generale di Dnv-Gl per l’area italiana e adriatica. La società norvegese, colosso mondiale delle certificazioni aziendali con quartier generale a Oslo, nasce nel lontano 1864 e discende dalle compagnie norvegesi di mutua assicurazione marittima.

Dnv-Gl oggi vanta quasi 15 mila dipendenti sparsi in un centinaio di Paesi con un fatturato di 50 milioni di euro. Si tratta di un attore globale in settori che oggi spaziano dall’oil & gas all’energia, passando per alimentazione e salute: «Controlliamo la qualità dei prodotti e l’efficienza dell’organizzazione e dei processi.

Dalla certificazione dei sistemi di gestione alla certificazione di prodotto, agli interventi in materia di salute, sicurezza e ambiente, affianchiamo le aziende a crescere in modo responsabile e sostenibile», dice Alvaro. Dnv-Gl conta duemila professionisti presenti in tutto il mondo: «Siamo leader nella consulenza marittima e nel settore oil & gas a livello mondiale. Operiamo per migliorare la sicurezza, la qualità, l'efficienza energetica e le prestazioni ambientali nel settore marittimo globale per tutti i tipi di navi e strutture offshore».

Negli ultimi dieci anni Dnv-Gl ha rilasciato più di 70 mila certificazioni in 180 Paesi. Alvaro, dopo anni passati tra Wärtsilä, Ansaldo e Lloyd Register, ne è diventato direttore generale in un periodo decisamente particolare, com’è quello segnato dall’emergenza Covid19. «È un grande passo in avanti professionale che arriva al termine di un percorso iniziato nel 2006 in Wärtsilä. L’emergenza dovuta al Covid ha prodotto una flessione del nostro business che si può quantificare nell’ordine del 10-15% ma siamo in pieno recupero».

Ma quali sono le prospettive di ripartenza dell’economia viste dal quartier generale di una grande multinazionale della certificazione? «La crisi è stata pesante per tutti - specifica Alvaro - ma a soffrirne di più sono state le aziende medio piccole. Il fallimento di molte imprese, a causa della paralisi di una parte del tessuto produttivo, a livello sistemico crea un notevole aumento dei crediti insoluti e non più recuperabili. Siamo molto attenti ai valori della sostenibilità nei campi ambientale, sociale ed etico».

Secondo Alvaro sono tre i settori che rischiano conseguenze nel business a causa della pandemia: «I volumi di affari nei sistemi di gestione sono in calo mentre la realtà Oil & Gas soffrirà una diminuzione delle entrate nel medio termine. Nel lungo periodo la crisi da Covid penalizzerà il settore marittimo».

A fronte di una crisi generalizzata che sta colpendo ovunque ci sono settori in espansione nei rami salute, biomedicale e alimentazione. «Entrare nel mercato medicale prima del lockdown era quasi inimmaginabile. Ora, invece, molte delle società che hanno iniziato a fabbricare mascherine si sono rivolte a noi per avere le certificazioni, permettendoci così di segmentare ulteriormente la nostra clientela».

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