L’argomento tornerà sul tavolo quando bisognerà far i conti con la recessione e il debito pubblico. Confidiamo prevalga la visione sitemica in grado di ricostruire fiducia nel futuro, evitando di pregiudicare chi maggiormente si impegna e si è impegnato per il Paese.
Mino Schianchi – Presidente Comitato Nazionale di Coordinamento dei Gruppi Pensionati e Vicepresidente ALDAI-Federmanager
Ci lasciamo alle spalle un momento particolarmente difficile, ma che ci ha visto e ci sta vedendo uniti ancora di più nel perseguire quelli che sono gli interessi e la tutela della nostra Categoria di rappresentanza.
Nel prossimo autunno, a seguito dei trends economici negativi di molti settori dell’economia italiana e considerata la necessità di contenere la spesa pubblica nella Legge di Bilancio 2021, il tema pensioni alte ritornerà sui tavoli della politica. Riemergeranno le note ideologie. Per guadagnare consensi elettorali si farà leva sulla ormai sperimentata contrapposizione tra i “garantiti” che continuano a percepire stipendi e pensioni e coloro i quali hanno perso il posto di lavoro o non hanno più l’opportunità di portare avanti le loro attività commerciali. Questo è il clima al quale dobbiamo preparaci, purtroppo.
Sappiamo che il 20 ottobre la Corte Costituzionale si pronuncerà sui nostri ricorsi in materia di pensioni. Le nostre ragioni sono tutte valide e pertinenti, le motivazioni dei ricorsi pilota sono tutte corredate di buoni argomenti: speriamo in un successo. Più volte però la Corte ha dichiarato che i diritti individuali vanno contemperati con la situazione economica del Paese e fin ora, tranne qualche eccezione, la Corte ha fatto prevalere gli interessi collettivi del bilancio pubblico. Realisticamente, non possiamo escludere un’ulteriore delusione.
Con CIDA e Federmanager, comunque, ci stiamo preparando alla più intensa difesa dei nostri diritti e dei i nostri specifici interessi economici.
Più che sulla certezza del diritto e sul legittimo affidamento dovremo difendere le pensioni affrontando questa tematica congiuntamente alla preannunciata riforma fiscale (siamo tra i maggiori contribuenti IRPEF sia in termini di gettito che di % di prelievo individuale). Continueremo a richiedere con forza maggiore equità fiscale, maggiore separazione tra pensioni coperte da contributi e pensioni assistenziali e metteremo in discussione tutti i provvedimenti governativi che aumentano la spesa pensionistica assistenziale, ormai fuori controllo.
Con il supporto del Prof. Brambilla e di altri esperti stiamo lavorando su due piani: un primo che tenga conto di problematiche emergenziali (post Covid) che determinano la necessità di dare risposte immediate (flessibilità in uscita, rivalutazione delle pensioni, ecc.) un secondo piano, invece, teso a lavorare sulla sostenibilità del sistema previdenziale nel lungo periodo (previdenza integrativa, pensione giovani, fiscalità generale, ecc.).
Si tratta di azioni che richiederanno l’impegno e lo sforzo delle nostre Associazioni, ma anche di tutti noi. Per questo contiamo sul vostro costante supporto, cosa che in questi anni non ci è mai mancata e ci ha permesso di superare ostacoli e vincere battaglie.
Grazie a tutti. Buone vacanze!