Tra digitalizzazione e competenze, quale sostenibilità sociale, ambientale ed economica per il nostro futuro?
Alberto Felice De Toni: “Le imprese si facciano carico della sostenibilità”
Roberto Omenetto: “Un momento cruciale per rigenerare la rinascita”
Daniele Damele: “Al 2030 dobbiamo guardare con coraggio e volontà”
UDINE – Il progredire umano non è progredire lineare e dalle ceneri delle sventure pandemiche rinasce l’uomo. I sistemi Ambientali, Economici, Istituzionali e la digitalizzazione economica trovano i loro 17 obiettivi nell’agenda 2030. Le competenze di cittadini e lavoratori: Digital Literacy ed e-Leadership. Questi gli argomenti della discussione per capire come l’uomo, l’imprenditore, il manager possano definire il contributo e l’impatto delle proprie attività al bene comune durante il webinar “NESSUNO RESTI INDIETRO – persone, pianeta nell’agenda 2030”, il primo evento virtuale del 2021, avvenuto lo scorso 2 gennaio a cura di Ucid Udine e altre associazioni.
Il Prof. Alberto Felice De Toni, Presidente della Fondazione CRUI, past Magnifico Rettore Uniud, Direttore Scientifico del CUOA, ha incentrato il suo intervento sulla sostenibilità, a cominciare dai suoi aspetti storici. Il professore ha spiegato i tre pilastri della sostenibilità nonché i modelli di business e le strategie che “non sono banali da ottenere e definire”. Ha rimarcato l’importanza delle imprese che “devono farsi il carico della sostenibilità, soprattutto in questa situazione non facile”. Nelle sue conclusioni De Toni ha sottolineato il decentramento “dell’impegno per la sostenibilità, a partire dai comportamenti delle persone mobilitando tutti, inclusi i ragazzi delle scuole”.
Per l’Avv. Roberto Omenetto, Presidente UCID Udine, in questo momento cruciale l’impegno partecipativo e la condivisione sono importanti per rigenerare la rinascita. I 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile del 2015 costituiscono il nucleo vitale dell’agenda 2030 a cui imprenditori, dirigenti, professionisti, istituzioni sono chiamati a rafforzare le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica sociale ed ecologica. “Ognuno di noi – ha detto – è un soggetto dell’eco-sistema. Fare bene agli altri fa bene anche a se stessi”.
Il dott. Daniele Damele, Presidente di Federmanager FVG e Segretario Cida FVG, ha parlato del progetto sulle nuove professioni al 2030 che comprende l’orientamento scolastico ed universitario, le politiche attive del lavoro e tutti gli aspetti che possono portare a un operoso benessere di tutti quanti. Secondo Damele “è doveroso pensare alle nuove generazioni che nel 2030 entreranno nel mondo del lavoro e traineranno il nuovo mondo” perciò occorre “guardare al 2030 con il coraggio e la volontà di garantire a noi stessi, ma soprattutto ai giovani, la prospettiva di poter trovare un lavoro.”
Sono intervenuti anche Fulvio Sbroiavacca, Presidente AEIT FVG, Antonio Piva, Presidente AICA Triveneto e Vicepresidente Nazionale AICA, Raffaele Perrotta, Angelo Rizzo, Roberto Ronutti, Componenti del Direttivo AICA Triveneto, con le conclusioni finali di Francesco Zorgno, Seed Money.
Il convegno è stato organizzato da UCID FVG, AEIT FVG, Federmanager FVG, AICA e Associazione degli Ingegneri della provincia di Udine.
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