di Daniele Damele, Presidente Federmanager FVG
Carissimi Colleghi Associati,
speravamo tanto che questo 2021 potesse essere l’anno della fine della pandemia. Non è così, siamo ancora dentro questa situazione, anche se le cose vanno decisamente meglio e la maggioranza delle persone ha compreso che occorre convivere con questo maledetto virus, almeno ancora solo per un po’ speriamo, preservando al massimo se stessi e gli altri.
Recentemente abbiamo assistito nuovamente a un aumento dei casi di Covid 19 con ancora, purtroppo, morti di persone anziane e non solo.
Le imprese industriali private del Friuli Venezia Giulia hanno dimostrato, però, di saper reagire positivamente ai duri colpi ricevuti dalla pandemia. Ciò a cui dobbiamo pensare, adesso, è a favorire il mercato del lavoro pretendendo politiche attive mondiali, europee e nazionali di ampio respiro.
Noi manager abbiamo il dovere di pensare in positivo, di reagire e guardare al futuro favorendo programmazione e prospettive. Per questo abbiamo plaudito al progetto di CIDA FVG legato alle professioni del futuro. Per me questa e non altre dev’essere la nostra parola magica: futuro.
Ho spesso affermato che è nostro preciso dovere pensare a quale società futura costruire. Questo è un preciso e inderogabile nostro dovere. Lo dobbiamo fare per i nostri giovani, i figli e i nipoti.
Il digitale provoca e provocherà sempre più la trasformazione delle nostre vite e del mondo intero. Da tempo rapportarsi alla tecnologia è inevitabile, ma come farlo lo dobbiamo definire al meglio sotto svariati punti di vista.
La rivoluzione digitale in atto, nonostante e forse ancor più in epoca Covid, è una sfida socio-economica e culturale. E accanto al digitale c’è l’ambiente, la svolta green per un mondo sostenibile, a misura d’uomo dove il profitto sia possibile senza pregiudicare la terra.
Di ciò dobbiamo tener conto anche in relazione alle nuove professioni del futuro che non potranno non essere legate oltre che a digitale e ambiente anche alle lingue, alle passioni, ai servizi.
Formazione, proselitismo, servizi, crescita, sviluppo sono solo alcuni aspetti che ci impegneranno ancora nel 2022 e negli anni a venire accanto alla tutela degli anziani, dei pensionati e delle pensioni, preciso dovere di un’associazione sindacale fortemente trasformatasi in questi anni grazie all’impegno profuso dal nostro presidente nazionale, Stefano Cuzzilla, e da tanti altri dirigenti in tutta Italia ai quali tutti va il mio personale e forte grazie.
L’augurio che rivolgo a tutti è che il 2022 porti vaccini efficaci e aggiornati, cure risolutive per il Covid 19, ma anche capacità di confrontarsi per costruire il futuro senza invidie sociali e pensando al domani basando il medesimo su un concetto di operoso benessere generale.
Vi abbraccio Tutti, uno per uno, purtroppo anche quest’anno virtualmente in attesa di poterlo fare, magari a giugno all’assemblea elettiva, anche di persona.
Buon Natale 2021 e sereno 2022 a Tutti noi e alle nostre famiglie.