Care Associate, Cari Associati,
anche il 2022 sta volgendo al termine. Dopo i due terribili anni della pandemia Covid quest’anno ha segnato il tanto agognato passo verso il ritorno alla cosiddetta normalità.
Il Covid ha, però, lasciato il posto ad altri forse ancor più delicati problemi: la crisi energetica, la difficoltà di approvvigionamento di materie prime, le guerre nel mondo, tra cui quella a noi vicina russo-ucraina, l’inflazione (che avevamo praticamente scordato).
Gli orizzonti per il sistema produttivo e le famiglie sono segnati da instabilità e incertezza. A livello nazionale ed europeo non mancano elementi di titubanza.
Osserviamo che la UE anche sulle questioni energetiche non riesce a esprimere quella compattezza che dovrebbe avere su tanti temi. Il governo italiano si è insediato da poco e si trova a dover affrontare sfide determinanti per provare ad arginare le criticità e far ripartire il Paese realizzando riforme strutturali.
Ci muoviamo all’interno di un mondo fluido, con pochi punti di riferimento, una realtà complessa ed enigmatica. Per certi versi questa condizione induce timori e paure, spingendo a rifugiarsi in un passato noto e chiaro, più rassicurante.
Tuttavia, simili condizioni possono far trapelare anche nuove strategie e opportunità per affrontare le sfide del futuro. A questo proposito, il tema dell’energia, ad esempio, costituisce a tutti gli effetti un banco di prova. Una questione sicuramente centrale nell’attenzione e, soprattutto, nella preoccupazione delle imprese private industriali, e non da oggi.
Va ricordato che già lo scorso anno questo aspetto era entrato nel dibattito nazionale ed europeo grazie al tema della transizione energetica, cui si erano sommati i problemi derivanti dalle prime difficoltà nelle catene di fornitura.
Le previsioni di breve termine da parte di noi manager evidenziano tanta preoccupazione. Il costo dell’energia è previsto peggiorare ulteriormente entro l’anno e così pure la possibilità degli approvvigionamenti di materiali e prodotti.
Nello stesso tempo, però, tale condizione sembra spingere verso una direzione che fino a poco tempo addietro era patrimonio di poche realtà imprenditoriali. Da un lato, si prevede una crescita dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e, dall’altro, è prevedibile che saranno realizzati impianti di autoproduzione energetica. Così, la crisi energetica sembra costituire un acceleratore dello sviluppo di fonti energetiche alternative e più sostenibili.
Ma all’orizzonte si profilano nubi anche di altri fenomeni preoccupanti: l’incremento dei prezzi, l’aumento dell’inflazione, che erode le capacità di spesa, i timori di una instabilità politica che, nonostante la nuova maggioranza politica nazionale, rimane come un tratto caratteristico della nostra storia.
Ma non basta, vi sono anche altre preoccupazioni: la carenza di manodopera, conseguenza del declino demografico, tema oggi di crescente consapevolezza, la pressione fiscale, un sistema giudiziario giudicato da tutti (anche dalla stessa Magistratura) inefficiente. Ma se diverse sono le nubi che si stagliano all’orizzonte dell’economia del Nordest altrettante sono le opportunità che possano permettere di segnare un cambio di passo positivo.
In particolare, desidero soffermarmi sui valori che caratterizzano il popolo friulano e di Trieste, ma anche del resto del Nordest italiano. Caparbietà, visione, unione, pensiero alle future generazioni, sviluppo dele competenze, professionalità qui da noi ci sono e hanno un forte impatto.
Sarà necessario favorire sempre più la meritocrazia, il lavoro, la crescita attraverso una formazione costante e coerente coi tempi che cambiano anche celermente come pure favorire l’incontro dei nostri vecchi coi giovani, tutelando le giuste e meritate pensioni da una parte permettendo altresì dall’altra un’offerta adeguata di posti di lavoro all’insegna della realizzazione personale e dell’operoso benessere generale.
Questo è anche quello che chiediamo di trovare sotto l’albero di Natale affinché, come si auspica sempre, sia Natale non solo un giorno, ma per tutto l’anno.
Auguri di cuore a tutti Noi.
Daniele Damele