Caro presidente e cari vice presidenti,
care e cari componenti del Consiglio direttivo,
carissime colleghe e carissimi colleghi tutti,
un saluto particolare agli autorevoli ospiti e alle autorità presenti.
Mi dispiace sinceramente di non poter partecipare di persona, ma idealmente sono comunque insieme a voi in questo importante appuntamento annuale di ascolto del territorio, che è anche una bellissima occasione di dibattito e confronto per immaginare insieme il nostro futuro.
Stiamo navigando in un mondo in profonda trasformazione, in cui le organizzazioni, e più precisamente i manager che le guidano, si trovano ad operare in un contesto caratterizzato da complessità, incertezza e rischio. La nostra Federazione ha una grande storia, che affonda le radici nella rinascita democratica del Paese e oggi più che mai nel suo ruolo di corpo intermedio si candida a svolgere una funzione propulsiva in tutti quei settori nei quali le competenze e il know how dei manager è decisivo. È nostro compito accompagnare il Paese alle innovazioni necessarie per affrontare i mutamenti e i punti di crisi di fronte ai quali si trovano la società italiana ed europee, l’intero contesto globale, con le trasformazioni in atto nelle strutture produttive e nell’equilibrio del welfare.
Non entro nel merito visto che il tema verrà svolto a seguire in modo molto approfondito da autorevoli relatori oggi presenti in sala, voglio solo sottolinearvi che il tema dell’innovazione sostenibile e responsabile è al centro dell’agenda della Federazione, con un’attenzione particolare riservata ai suoi impatti sull’ambiente, l’economia e la società.
Temi che ho ripreso nel recente libro “La scala del digitale: percorso di crescita per l’economia e la reputazione del sistema Italia”, di cui sono coautore insieme al prof. Maurizio Pimpinella, presidente della Fondazione Italian Digital Hub, nel quale ho voluto approfondire il legame tra mondo digitale e sostenibilità e riflettere su quale ruolo possano ricoprire i manager oggi nel processo di innovazione culturale – ancor prima che organizzativa e tecnologica – finalizzato a promuovere il cambiamento.
Mi auguro che anche il vostro incontro possa offrire un ulteriore contributo al dibattito pubblico in atto in questa corsa alla digitalizzazione che coinvolge tutti i settori, dall’industria alla sanità del futuro, e che promette di rivoluzionare anche il mercato del lavoro, compresi i cambiamenti nella professione manageriale, sotto la spinta delle nuove tecnologie, intelligenza artificiale inclusa.
Prima di lasciarvi ai lavori, permettetemi di rivolvere un doveroso grazie, in primo luogo al presidente, Daniele Damele, e con lui a tutte le colleghe e i colleghi del Consiglio direttivo.
Federmanager ha fatto molto bene in questi anni. Lo dimostrano la tenuta dei numeri dei nostri iscritti, il livello di soddisfazione espresso dai colleghi verso i servizi e le tutele degli enti del sistema, il grande riscontro istituzionale e mediatico che ha seguito le nostre più recenti iniziative di posizionamento pubblico. È un fatto che, all’esterno, la nostra reputazione sia solida e accresciuta. Ed è un fatto che, nonostante il contesto, stiamo dando esempio di buona rappresentanza, sui territori come a livello centrale.
Tutto questo è stato reso possibile anche grazie al vostro contributo, al grande spirito di appartenenza e alla coesione del vostro gruppo di presidenza e dell’intera base associativa.
Federmanager Friuli Venezia Giulia sta mostrando una grande vitalità anche in questo periodo particolarmente complesso, assicurando continuità e, soprattutto, facendo crescere l’Associazione in valore e considerazione. Così come ha affrontato sfide e lanciato temi innovativi come quello di oggi.
Il mondo del lavoro, ancor più nel vostro territorio, ha bisogno di nuove figure professionali ad alta specializzazione che interagiscano costantemente con tecnologie e innovazione per lo sviluppo economico e sociale locale. E l’Associazione ha un ruolo chiave nel coinvolgere i principali rappresentanti delle istituzioni, le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali locali per lo sviluppo di una regione che guardi al futuro con l’ambizione e la consapevolezza di voler diventare un crocevia logistico e produttivo dell’Europa centro-orientale.
Sono certo che sarà una giornata ricca di contenuti e riflessioni e vi ringrazio ancora per l’impegno e la dedizione con cui siete al mio fianco.
Con un caloroso saluto, vi auguro buon lavoro.
Stefano Cuzzilla