Msc, il gigante dello shipping con sede a Ginevra, si prepara a salvare lo stabilimento Wärtsilä di Trieste, evitando il licenziamento di 300 persone che lavorano nella produzione di motori marini e per la generazione di energia.
L’accordo è stato annunciato recentemente dal fondatore e presidente di Msc Gianluigi Aponte, che ha dichiarato in un’intervista al quotidiano “Il Secolo XIX” che la società riprenderà i lavoratori per trasformare lo stabilimento in una fabbrica di carri ferroviari per il trasporto merci. Si tratta di mezzi particolari che permettono di trasportare più carico e che sono richiesti dal mercato.
La notizia è stata ripresa da “ShippingItaly”, il portale di informazione dedicato al mondo della logistica e del trasporto marittimo, che ha citato le parole di Aponte e ha fornito ulteriori approfondimenti sulla situazione di Wärtsilä, la multinazionale finlandese che aveva deciso di chiudere il suo stabilimento a Bagnoli della Rosandra, a Trieste, e di licenziare 300 persone, scatenando le proteste dei sindacati e l’interessamento delle istituzioni locali.
A commentare la recente notizia di acquisizione da parte di Msc è stato Carlo Minisini, nostro associato di Federmanager FVG e ex Dirigente Wärtsilä, che ha espresso la sua opinione in un’intervista. Minisini si è detto favorevole all’operazione, che prevede la conversione della fabbrica in una produzione di carri ferroviari per il trasporto merci. Secondo Minisini, si tratta di una soluzione positiva sia per i dipendenti di Wärtsilä, che potranno mantenere il loro posto di lavoro e le loro competenze, sia per la chiusura di questo lungo contenzioso, che durava da anni e che aveva creato molta incertezza e preoccupazione, sia per il porto stesso di Trieste, che potrebbe beneficiare della presenza di Msc, leader nel settore intermodale e principale cliente dello scalo giuliano.
Mentre evidenzia l’attrattiva del Porto di Trieste e delle sue strutture logistiche, che hanno convinto Aponte a investire in questa zona, Minisini suggerisce che l’attività di Msc potrebbe andare oltre il recupero dei lavoratori, proponendo la possibilità di realizzare “kit di trasformazione ecologica ai motori diesel” per renderli più sostenibili come carburante. Si tratterebbe di interventi sui motori delle navi di Msc, che sono forniti da Wärtsilä, per adattarli all’uso di combustibili alternativi, in linea con le normative ambientali e le esigenze di riduzione delle emissioni.
Tuttavia, la sua unica incertezza riguarda il coinvolgimento di Ansaldo Energia, la società italiana che produce turbine a gas e a vapore, che era in trattativa con Wärtsilä per rilevare parte delle attività dello stabilimento di Trieste. L’ex dirigente Wärtsilä si chiede se Ansaldo resterà coinvolta nel progetto o se si ritirerà, e quali saranno le conseguenze per i lavoratori e per il territorio. Minisini infatti afferma: “Il mio dubbio si sofferma su cosa farà Ansaldo, se sarà complementare o in aggiunta a questa offerta, oppure ne uscirà.”
Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi, mentre l’entusiasmo per questa prospettiva di rinascita industriale cresce!
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