Sanità integrativa, welfare aziendale, prevenzione: sono le tre parole chiave che il Fasi – Fondo di assistenza sanitaria integrativa dei dirigenti industriali, ente bilaterale di Confindustria e Federmanager – ha costantemente messo in pratica, anno dopo anno, costruendo un’offerta di soluzioni d’avanguardia per i suoi iscritti. Per parlarne diffusamente, i vertici del Fasi al completo hanno realizzato una diretta streaming, durata quasi due ore e con più di 3.500 utenti collegati, presentando le novità dell’assistenza per il 2025. Sono intervenuti in diretta live: Daniele Damele, Presidente Fasi; Fabio Pengo, Vicepresidente; Germano Gallina, Direttore Generale; e Lorenzo Menicanti, Presidente della rete cardiologica e direttore scientifico del Policlinico San Donato, dunque un superconsulente del fondo.
SANITÀ INTEGRATIVA, PILASTRO DEL CONTRATTO
“Il Fasi è un pilastro essenziale della contrattazione collettiva tra Federmanager e Confindustria – ha ricordato, nella videointervista in apertura, il Presidente di Federmanager Valter Quercioli – e non ci risparmiamo mai rispetto agli adeguamenti che il Fondo deve avere per tenere traccia di come cambia il mondo del lavoro”.
Quercioli ha poi evidenziato come il Fasi stia lavorando essenzialmente su tre direzioni: l’innovazione digitale, l’ampliamento delle coperture e la sostenibilità e governance. L’innovazione digitale è un aspetto cruciale, poiché consente di snellire i processi burocratici e agevolare gli assistiti nelle loro richieste: “Innovazione digitale vuol dire semplificazione dei processi liquidativi, sempre più rapidi, sempre più veloci, sempre più capaci di far risparmiare tempo agli iscritti nelle loro richieste di rimborso” ha spiegato. Accanto alla digitalizzazione, l’ampliamento delle coperture rappresenta un altro pilastro fondamentale per il Fasi: “Il Fondo deve avere un tariffario che è sempre allineato alle novità del mercato, che lavori sempre di più sulla prevenzione e che tuteli le persone anche con cure più avanzate possibili” ha aggiunto Quercioli. In questa prospettiva, il Fasi investe molto in ricerca, sviluppo e innovazione, anche nell’area della telemedicina.
Infine, la sostenibilità e la governance sono elementi imprescindibili per garantire la solidità del Fondo nel lungo periodo: “È chiaro che il Fasi debba avere un equilibrio di lungo periodo – sottolinea – e quindi tutte le iniziative del Fondo devono contemperare con la sostenibilità, e questo vuol dire avere un CDA e una governance dei processi operativi che siano allineati alla soddisfazione degli assistiti e allo stesso tempo equilibrio di lungo periodo e economicità di breve periodo “. “Il dirigente deve essere concentrato nello svolgimento dei propri compiti per l’azienda e per questo deve avere la certezza che c’è chi si prende cura delle necessità assistenziali sue e della sua famiglia” ha continuato Quercioli. Ma in che modo Federmanager può contribuire a soddisfare le aspettative dei dirigenti? “Essenzialmente agendo su tre fronti: l’integrazione con il welfare aziendale; un focus particolare sulla prevenzione e sul benessere psicofisico del dirigente e della sua famiglia; l’adattabilità alle nuove forme di lavoro, anche dirigenziale, contemporanea” ha concluso.
INNOVAZIONE DA INTEGRARE NEI SERVIZI
“Il Fasi ha rappresentato un vero e proprio apripista per il sistema della sanità integrativa, con oltre 45 anni di attività che ne testimoniano una storia di gestione solida e successi costanti”, ha sottolineato Maurizio Tarquini, Direttore Generale di Confindustria, nella sua videointervista. “Oggi è senza dubbio il fondo di assistenza sanitaria integrativa più strutturato ed evoluto. Tuttavia, è fondamentale essere pronti ad affrontare le sfide future e i cambiamenti in corso, piuttosto che ostacolarli, minimizzando i possibili aspetti negativi”. Rispetto alla necessità di saper cogliere le grandi opportunità del nostro tempo, quali l’intelligenza artificiale, la medicina moderna, la prevenzione e l’analisi dei big data, Tarquini rilancia: “Questa è una opportunità che abbiamo il dovere di sfruttare al meglio, imparando a orientare l’intelligenza artificiale e le tecnologie moderne al nostro servizio. Il Direttore Generale dedica un’altra riflessione all’importanza dell’assistenza sanitaria integrativa: “Per i dirigenti rappresenta un valore aggiunto del CCNL e deve essere riconosciuta come uno dei fattori che favoriscono il senso di appartenenza e la retention, creando vicinanza e comunità. In conclusione, Tarquini dedica un pensiero al futuro del Fasi: “Sappiamo che la spesa sanitaria nazionale continuerà a crescere, nei prossimi anni, a causa dell’invecchiamento della popolazione. In questo contesto, il Fasi, che si è sempre distinto per il raggiungimento di risultati sempre migliori, deve continuare a puntare sull’efficienza, garantendo servizi di qualità in uno dei settori che più sta a cuore a tutti: la salute.”
SICUREZZA SUL LUNGO TERMINE PER GLI ISCRITTI
Ed è proprio sulla strategia a lungo termine che il Presidente del Fasi, Daniele Damele, ha aperto il suo intervento: “Stiamo lavorando per garantire che l’offerta attuale del Fondo resti completamente sostenibile nel medio e lungo periodo, sia per quanto riguarda la compatibilità economica dei rimborsi, sia per la coerenza con la politica sanitaria del nostro Paese. Al Servizio Sanitario Nazionale spettano prioritariamente le competenze istituzionali, e spetta al Parlamento legiferare sulla sanità integrativa, il cosiddetto secondo pilastro del sistema sociosanitario. Oggi la sanità integrativa ha bisogno di avere dalla politica la certezza della sua continuità. Questo è ciò che abbiamo richiesto attraverso le Parti Sociali, Confindustria e Federmanager, e lo ribadiamo costantemente: in questa direzione dobbiamo andare”. A questo punto Damele ha sottolineato che la normativa impone di destinare il 20% dei rimborsi alla spesa sanitaria integrativa, quella oltre i LEA, con l’ipotesi di un aumento al 30%. Pur essendo pronti a questo cambiamento, ritiene che superare tale soglia metterebbe a rischio la continuità del servizio e ridurrebbe il supporto dei fondi sanitari al Servizio Sanitario Nazionale. E proprio in relazione ad un possibile aumento dell’attuale quota di integratività, si ritiene opportuno prevedere prestazioni per la gestione delle cronicità, l’assistenza a lungo termine (LTC), la diagnostica e la prevenzione secondaria, il supporto psicologico, la prevenzione odontoiatrica e servizi dedicati agli over 65.
Damele ha poi parlato degli interventi a favore della longevità: “Ci siamo concentrati sull’aiuto ai più fragili, limitandoci a tre dei sei livelli di valutazione della non-autosufficienza previsti attualmente. A titolo di esempio, il settore assicurativo prevede quattro livelli, noi ci fermiamo a tre”. Infine, il Presidente ha sottolineato l’efficienza e l’armonia della “governance” del Fasi concentrandosi sugli obiettivi e guardando al futuro: “Il nostro obiettivo è garantire che, al termine del nostro mandato, consegneremo alla successiva consiliatura un Fondo con una prospettiva solida per il futuro, ben oltre il prossimo decennio. Per raggiungere questo traguardo, monitoriamo costantemente le tipologie di rimborsi che il Fasi può continuare a garantire, chiedendoci continuamente in quali settori possiamo migliorare.
IL WELFARE AZIENDALE FA BENE ALLO STATO
Nell’evento online, il Vicepresidente del Fasi Fabio Pengo ha fornito dati significativi sul ruolo del Fondo nel welfare aziendale italiano: “Partiamo da qualche numero di scenario – ha detto – la spesa pubblica complessiva è stata nel 2023 di circa 170 miliardi. Di questi, 130 sono arrivati dallo Stato, mentre circa 45 miliardi derivano dalla spesa privata e da quella intermediata. È evidente che il contributo della parte privata e intermediata è importante”. Nel 2023, la spesa sanitaria privata e intermediata è aumentata mediamente del 6%. Tuttavia, il 7,6% della popolazione – pari a 4,5 milioni di persone – ha dovuto rinunciare alle cure a causa di difficoltà economiche o delle lunghe liste d’attesa. “L’apporto della sanità integrativa è fondamentale – ha sottolineato Pengo – affinché il SSN possa mantenere la promessa fatta con l’istituzionalizzazione dei LEA. Ed è proprio a questa promessa che la sanità integrativa intende rispondere”. Un ruolo centrale in questo senso è svolto dalla bilateralità, che attraverso accordi e contrattazione collettiva rafforza il sistema di sanità integrativa: “Il SSN attualmente affronta essenzialmente tre sfide: l’invecchiamento della popolazione, la rinuncia alle cure per ragioni economiche e la transizione tecnologica” ha spiegato il Vicepresidente. Il Fasi risponde a queste sfide con tre strategie chiave: prevenzione, digitalizzazione e sostenibilità. “Offriamo 17 pacchetti di prevenzione basati sull’età, investiamo nella telemedicina, che non è alternativa alla medicina territoriale ma complementare, e abbiamo sviluppato un modello interno che ci permette di valutare l’evoluzione della spesa su base demografica ed economica per garantirne la sostenibilità in un arco di 6-7 anni”. Infine, Pengo ha presentato il progetto TAETE, avviato lo scorso anno in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici e la startup Next Health. L’iniziativa punta a valorizzare l’innovazione tecnologica nelle strutture sanitarie, combinandola con una maggiore maturità organizzativa.
RIMBORSI PER 160 MILIONI IN PIÙ
Il Direttore Generale Germano Gallina ha illustrato le principali novità dei servizi Fasi per il 2025, sottolineando gli sforzi compiuti negli ultimi anni per adeguare le tariffe e migliorare le prestazioni offerte: “Dal 2016 fino ad oggi abbiamo registrato una disaffezione del cittadino ai servizi del SSN e infatti abbiamo registrato un drastico calo delle richieste di rimborso per i ticket: da 10.000 ticket nel 2016 a 5.000 nel 2024” ha spiegato Gallina. Ed è proprio in questo contesto che si inseriscono le iniziative del Fasi che già nel 2023 e 2024 ha ritoccato le prestazioni sanitarie previste nel proprio Nomenclatore e ha adeguato le tariffe di rimborso coerentemente con la rincorsa all’aumento dei prezzi che negli ultimi anni non è stata indifferente. Una delle innovazioni più significative riguarda l’odontoiatria: “Nel 2025 abbiamo azzerato il gap tra il rimborso nella forma diretta e in quella indiretta: oggi tra l’andare in forma diretta o indiretta non ci sono più differenze”. Dal 1° gennaio 2025 infatti il Fasi ha aumentato il rimborso 63 prestazioni legate all’odontoiatria e alla fisioterapia già presenti nel Nomenclatore, altre nuove entreranno in vigore ad aprile e luglio, per un totale di ben 182 prestazioni: “Stiamo inoltre già lavorando per l’introduzione di prestazioni legate a patologie in crescita, come il disagio giovanile e i disturbi della nutrizione” aggiunge il DG. Gallina ha poi evidenziato l’impegno economico del Fasi nel garantire il miglior servizio possibile: “Negli ultimi tre anni abbiamo deliberato 160 milioni di euro in più per i rimborsi a fronte di nessun aumento della contribuzione”. Un’evoluzione che prosegue, come menzionato, anche nel 2025, con altre novità legate alle malattie croniche grazie al potenziamento del servizio di teleassistenza, attualmente previsto per chi soffre della malattia di Parkinson, esteso ad altre patologie come l’Alzheimer e le demenze: “Diamo supporto a tutte le persone non autosufficienti ultrasessantacinquenni, un supporto per le persone che stanno a casa, che vivono queste malattie devastanti e che sono lasciate sole e in quel momento avere un numero di telefono a disposizione con uno specialista che lo conosce e che sa perfettamente qual è lo stato clinico della persona aiuta il paziente e la sua famiglia a gestire le tragedie che capitano”. Altra grande innovazione, che sarà rilasciata nei prossimi mesi, è il servizio di tele-visita: “Forniremo supporto dalle 8 del mattino alle 22 di sera, sette giorni su sette, arrivando anche alla sottoscrizione di medicinali” ha sottolineato il Direttore Generale. Il servizio sarà disponibile per tutti gli iscritti e assistiti, senza limiti di visite e contatti, con la presenza costante di un infermiere e un medico internista per ciascun paziente.
LA PREVENZIONE ALLA BASE DI OGNI RIFORMA
Infine, il dott. Lorenzo Menicanti, Direttore Scientifico nonché Direttore dell’Area Chirurgica Cuore – Adulto all’IRCCS Policlinico San Donato di Milano ha affrontato il tema cruciale della prevenzione: “Ringrazio il Fasi per avermi concesso l’opportunità di presentare il nostro lavoro per il nuovo anno. La prevenzione è alla base di ogni riforma, perché una prevenzione corretta impedisce lo sviluppo e l’insorgere delle malattie. I pacchetti prevenzione, come quelli offerti dal Fondo, sono fondamentali mirano a individuare tempestivamente le malattie, consentendo di intervenire con trattamenti più efficaci. La prevenzione primaria, invece, attua una serie di misure per evitare che la malattia si sviluppi o per rallentarne l’insorgenza. Ad esempio, su 100.000 pazienti, ogni anno registriamo circa 1.500 dimissioni dalle nostre strutture per cause cardiovascolari. Ciò comporta un peso enorme sul Sistema Sanitario Nazionale, sia in termini sociali, sia economici. Se riuscissimo a ridurre il numero di malati anche le liste d’attesa ne trarrebbero beneficio”. E il dott. Menicanti ha svelato un’ulteriore, sorprendente informazione: il legame talvolta esistente tra le patologie della bocca e quelle cardiovascolari: “Le malattie cardiovascolari sono spesso causate da processi infiammatori, che possono essere alimentati da diverse patologie, tra cui le malattie della bocca e dei denti. Quando queste infiammazioni persistono nel tempo, possono danneggiare l’endotelio dei vasi sanguigni, la loro parete interna, favorendo la formazione delle ben note placche di colesterolo, responsabili delle patologie vascolari!”