“E’ molto importante riuscire a essere un gruppo, ognuno con un ruolo diverso, ma tutti uniti verso un’unica direzione per trasformare gli obiettivi in pratica e realizzarli”: è quanto dichiarato dal presidente di Federmanager FVG, Daniele Damele, in occasione dell‘Assemblea Ordinaria Elettiva e Straordinaria Federmanager FVG tenutasi presso il LEF di San Vito al Tagliamento. Gli ha fatto eco il vicepresidente nazionale Federmanager, Gherardo Zei, che ha sottolineato come “un’organizzazione vincente in un ambiente di sviluppo professionale rappresenta quanto più l’essenza di un team di successo”.
Il Presidente Damele ha successivamente discusso sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale, specialmente per quanto riguarda il settore manageriale e industriale affermando che “l’Intelligenza Artificiale provocherà un calo dell’occupazione, un rischio reale che in futuro potrebbe toccare anche i dirigenti delle imprese private industriali per cui, non possiamo trovarci impreparati”.
Ad esso si aggiunge un conseguente rischio etico sulle modalità di gestione delle Persone, minando il libero arbitrio di ognuno. Mai come in questo momento, dunque, la centralità dell’Uomo risulta fondamentale, un concetto che il Presidente Federmanager FVG ha collegato alla prima fase del Rinascimento, ovvero all’Umanesimo.
“Oggi siamo in una situazione simile dopo una pandemia gestita con qualche punto interrogativo, e questo Rinascimento deve portarci ad essere al servizio dell’Uomo e non viceversa – ha precisato – e quindi serve porre attenzione alle potenze di Cina e USA che possiedono i colossi informatici globali affinché non ci travolgano”.
In seguito, è stato affrontato il tema del riarmo europeo e di come Damele manifesti contrarietà a tale progetto e a quello della Germania: “Dobbiamo dire di no ad una Europa tedesca e sì ad una Germania europea pena il fallimento dell’Europa stessa – ha sottolineato Damele – Non andiamo verso una terza guerra mondiale, ma verso nuovo equilibrio mondiale, dando spazio e fondi al rilancio del settore manifatturiero”. In tal senso, i dirigenti industriali possono svolgere una funzione determinante verso nuove prospettive.
Dello stesso avviso il vicepresidente Zei, secondo il quale “i dirigenti hanno ricostruito il Paese nel dopoguerra, va ad essi il riconoscimento del fatturato d’Italia”, facendo riferimento all’ art.1 del nuovo CCNL rispetto alla definizione dei veri dirigenti del futuro.
Nella sua analisi, Damele ha posto l’accento sul rapporto tra lavoro e demografia, mettendo in risalto la necessità di rivedere le retribuzioni e di puntare su formazione, scuola, università, welfare e servizi per andare incontro ad un operoso benessere. “Per i prossimi tre anni, l’obiettivo di Federmanager FVG è di fare più iscritti, specie tra i dirigenti in servizio attivo, nelle province di Trieste, Udine e Gorizia seguendo il modello di Pordenone” ha aggiunto Damele.
“Compito di chi guida – ha aggiunto Damele – è anche quello di dire cosa va modificato. Io stesso mi assumerò la responsabilità di avanzare proposte per oggi, domani e dopodomani – ha concluso – Federmanager mi ha fatto crescere come Uomo e come manager. Farò di tutto per ripagare questa associazione, dai suoi leader Quercioli, Zei, Vivian sino all’ultimo iscritto associatosi ieri. Lo farò con lealtà, dedizione, ascolto e amore”.