Il convegno tenutosi il 28 febbraio 2024, organizzato da Cida, sotto la guida del Presidente Stefano Cuzzilla, ha rappresentato un momento cruciale di riflessione sull’erosione in atto nei confronti del ceto medio, una realtà che mina le fondamenta della nostra società. Questo evento, sostenuto dalla petizione “Salviamo il Ceto Medio,” ha aperto le porte a una partecipazione diffusa, coinvolgendo cittadini oltre i confini dell’organizzazione.
Il Presidente Cuzzilla ha posto l’accento su temi vitali, tra cui la difesa del potere d’acquisto delle pensioni, la promozione di una maggiore equità fiscale e la necessità di garantire risorse crescenti per famiglie e imprese. L’appello alla solidarietà e all’azione collettiva è stato ribadito anche negli interventi successivi:
- Il Vicepresidente della CIDA, Antonello Giannelli, ha esposto i successi nella battaglia contro il blocco della perequazione delle pensioni, evidenziando il ruolo cruciale della petizione nel perseguire questo obiettivo.
- Mario Mantovani, Presidente di ManagerItalia e Vicepresidente di CIDA, ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di tutelare non solo le risorse economiche ma anche umane, sottolineando l’importanza di incentivare la crescita professionale, specialmente per i giovani.
- Il Vicepresidente CIDA e Presidente della Federazione Cimo-Fesmed, Guido Quici, ha condiviso il suo impegno, sottolineando il ruolo centrale del ceto medio nell’innovazione sociale e nel rilancio dell’Italia. Ha lanciato un appello alla politica affinché assuma la propria responsabilità in questo contesto.
- Il viceministro al MEF, Onorevole Prof. Maurizio Leo, ha confermato l’impegno del governo nel sostenere la classe media attraverso il Concordato Preventivo Biennale, un passo rilevante per reperire risorse e sostenere le classi medie.
Le voci di rappresentanti politici come l’Onorevole Paolo Barelli, che ha sottolineato il ruolo essenziale di incentivi fiscali più ampi per il ceto medio, e le conclusioni del Deputato Bruno Tabacci e del Senatore Antonio Misiani hanno evidenziato la necessità di riscrivere il patto sociale in Italia, superando le diseguaglianze e restituendo giustizia sociale al ceto medio.
In conclusione, il convegno è stato un richiamo urgente e un appello alla mobilitazione collettiva. La firma della petizione diventa un atto di impegno per costruire insieme un’Italia equa e prospera.
L’unione di sforzi è cruciale per affrontare le sfide che il ceto medio e l’intera società italiana devono fronteggiare.
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