Sabato 19 settembre al Molo IV in Punto Franco Vecchio a Trieste terremo l’assemblea ordinaria annuale di Federmanager FVG. Tratteremo il tema “Trieste, il mare e la mobilità green. Nuovi scenari post Covid-19” assieme a esperti di settore.
A causa delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid-19 quest’anno all’assemblea si potrà partecipare in sala prenotando un posto (che sarà a distanza) oppure collegandosi da remoto attraverso i propri dispositivi (PC, tablet, smartphone).
L’occasione sarà valida anche per esprimere la nostra opinione sulla situazione socio-economica in atto ritenendo questi giorni decisivi per contrastare la crisi.
Innanzi tutto va detto che ci sono dei, seppure timidi, segnali di ripresa derivanti per lo più dal manifatturiero. Una positività derivante dall’azione di imprenditori e manager.
Ma proprio dal management giungono richieste puntuali e specifiche per favorire il superamento di questo momento e al contempo guardare al futuro. Le parole d’ordine sono: riforme strutturali, sburocratizzazione, de-fiscalità finalizzata all’occupazione, realizzazione di infrastrutture logistiche, sostegno alle imprese industriali che puntano al green e al digitale accompagnato dalla cybersecurity.
Occorrono, quindi, politiche attive del lavoro superando il sistema dei sussidi (rispetto ai quali sarebbe sempre opportuno prevedere anche il criterio del fatturato come uno dei parametri) garantendo fondi a chi crea nuovi posti di lavoro. La sburocratizzazione va intesa come produttività dei servizi premiando la meritocrazia (spiace vedere che il piano Colao, perfettibile quanto si vuole, non sia oggetto di confronto). I trasporti devono, poi, avere un deciso sviluppo per permettere, ad esempio, di rendere Trieste il porto dell’Europa con il Friuli crocevia di relazioni universali, territori dove trovano sede e sviluppo industrie improntate all’internazionalizzazione.
Il messaggio che vorremmo trasmettere è all’insegna dell’ottimismo e della fiducia consapevoli delle difficoltà esistenti. Gli istituti statistici rilevano un boom dei depositi bancari. Quei soldi vanno mossi dai conti correnti per essere immessi in investimenti produttivi reali. Il ruolo di banche e finanza è fondamentale e deve avere un duplice obiettivo garantire liquidità nel presente e accompagnare la costruzione del domani.
I giovani giustamente chiedono risposte per le loro prospettive per cui va favorita la crescita adesso e domani all’insegna della sostenibilità sociale e della mobilità green, un vero e proprio new deal per proiettarsi al 2030 e oltre.
Lo sforzo da compiere è quello dell’abbandono dell’economia assistita senza, però, perdere di vista la protezione sociale consci che la miglior risposta sociale a ogni esigenza sia lo sviluppo economico.
I dirigenti vogliono per prima cosa la produttività in tutti i settori (anche lo smart working, ove è possibile realizzarlo, se improntato alla produttività è un’opzione positiva non emergenziale, ma strutturale) e la formazione continua.
Va elaborata una politica industriale di ampio respiro che dia fiducia alle imprese (in seno alle quali è corretto prevedere un nuovo welfare e la previdenza integrativa) e ai manager puntando fortemente su Industry 4.0.
Tutto ciò con lo sforzo comune di pensare e costruire il ruolo del Friuli Venezia Giulia nel mondo futuro, tra dieci anni e anche più, anche nell’ottica della stessa difesa delle pensioni attuali e future. Le imprese abbisognano di ricapitalizzazioni e in questo senso il ruolo di Friulia sarà determinante, anche laddove sarà utile, se non indispensabile, passare alle fusioni, così come gli interventi pubblici per attivare cantieri capaci, come sempre, di trainare l’economia.
Va pensato che tra cinque/dieci anni molti dei lavori attuali non ci saranno più mentre ne giungeranno di nuovi. Questo fenomeno va governato all’insegna della modernizzazione. Per questo insistiamo nel dire che è necessario coniugare la gestione della delicata situazione attuale con la progettazione del 2020 e degli anni successivi.
L’impatto del Covid 19 è stato impressionante specie per la sua velocità. D’altronde uomini e informazioni corrono velocemente oggidì. Stavolta a portare il virus nel mondo è stato l’uomo che si è spostato dalla Cina nel resto del mondo. La crisi del 2008 e la pandemia del 2020 sono eventi ciclici per i quali occorre, in futuro, essere pronti. Chiusi si muore per cui occorre trovare soluzioni alternative a quelle del lockdown. Va ricercata l’innovazione anche per queste circostanze sperimentando soluzioni adeguate a contrastare quanto di negativo può presentarsi. I manager sono per l’azione e mai per il blocco.
Si auspica, quindi, un cambiamento, una sfida, una vera trasformazione all’insegna di relazioni sinergiche tra imprese, politica, manager, sindacati, associazioni, enti, lavoratori, scuola e università, istituti di ricerca per disegnare quello che potremo definire FVG 2030 nel nuovo mondo.
Daniele Damele
Presidente Federmanager FVG