Il tema della mostra di Illegio di questo anno, “Il Coraggio”, si prestava anche a interpretazioni forti, se non truci. E così in parte è stato.
Come non lasciarsi impressionare dalla serie di teste mozzate come nei quadri dedicati ad Oloferne e Giuditta? Realizzati con realismo da pittori come Louis Finson e Vincenzo Catena.
E che dire del raccapricciante quadro di Mattia Preti, dove viene rappresentata nei dettagli la scorticazione di San Bartolomeo?
Fortunatamente, la mostra contiene anche situazioni rappresentate in maniera meno violenta, come il rogo del Savonarola di pittore anonimo e la morte di San Sebastiono, del Perugino, trafitto dalle frecce (contenuta peraltro nella locandina della mostra). O altre, come il quadro astratto di Kandiskij, un senza titolo di cui non tutti sono riusciti a comprendere il contenuto. Oppure il classico ritratto di Garibaldi di Plinio Novellini. Bellissimo il quadro del Caravaggio, che vale la mostra: “Presa di Cristo nell’orto degli ulivi”, di proprietà di un privato e quindi non accessibile di regola al pubblico. Le mostre di don Geretti lasciano sempre il segno, e così è stato anche quest’anno.
Unica nota negativa, come ogni anno, la strettezza degli ambienti non concede spazio a poltrocine od altro per riposarsi durante l’ora e mezza di visita.