TRIESTE. Preoccupazione alla Fincantieri in seguito all’articolo uscito su “IL FATTO QUOTIDIANO” il 20 febbraio scorso, letto come un’ipotesi sui futuri vertici dell’azienda. Da quanto appreso, sussisterebbe il rischio che il nuovo amministratore delegato possa essere nominato senza la conoscenza delle specifiche di Fincantieri in ambito di business ed esperienza nel settore industriale, mettendo a rischio il futuro dell’impresa stessa, fiore all’occhiello del nostro Paese.
Timore sentito più che mai dai Dirigenti in carica, consapevoli della grande importanza che riveste Fincantieri nel nostro territorio, in quanto eccellenza di competenze costruite nel tempo, managerialità e volontà. Requisiti espressi in azioni di medio e lungo periodo, alcune ancora in corso e non interrompibili, che devono essere completate seguendo necessariamente un criterio di continuità, per non vanificare il grande lavoro fatto fino ad oggi.
In quest’ottica, i Dirigenti Fincantieri esprimono con forza la loro contrarietà a sostituire quei vertici che hanno permesso di raggiungere i successi ottenuti negli ultimi anni – risultati sotto gli occhi di tutti – rischiando di cadere in una logica di mera “spartizione di poltrone”, condizionata esclusivamente dalla politica.
Pertanto, appare quanto mai chiaro che solo con una continuità di azione dell’attuale management si riuscirà a sviluppare al meglio l’operato dell’azienda, creando un valore di cui beneficerà tutto il nostro Paese.