Daniele Damele, Presidente Federmanager FVG
Carissimi Colleghi Associati,
questo 2020 è stato un anno terribile. Non possiamo che dircelo. Il mondo ha avuto e ha tuttora paura del coronavirus. In primavera e poi nuovamente in autunno abbiamo assistito a un aumento dei casi di Covid-19 con anche, purtroppo, tante, troppe morti, specie di persone anziane che rappresentano la memoria, la saggezza, l’esperienza, la competenza cui fare costantemente riferimento.
Abbiamo assistito e per certi versi assistiamo e temiamo di doverlo fare ancora con forti timori alla crescita degli ospedalizzati sia in fase critica sia non, lo spettro del lockdown, totale o parziale, mette in ginocchio le imprese industriali già alle prese con i colpi ricevuti dalla pandemia che, purtroppo, non finirà presto. E la grande incertezza è il mercato del lavoro in assenza di politiche attive mondiali, europee e nazionali di ampio respiro.
Eppure noi manager abbiamo il dovere di pensare in positivo, di reagire e guardare al futuro. Ciò proprio in un momento in cui programmazione e prospettiva sembrano (leggasi in realtà sono) diventare una chimera.
Ho spesso affermato che è nostro dovere pensare a quale società costruire per il 2030 e perfino il 2040 senza calcolare che età avremo tra dieci o vent’anni. Questo è un preciso dovere per i nostri giovani, i figli e i nipoti. Glielo dobbiamo.
Il vicino Veneto si è recentemente candidato a diventare European Digital Innovation Hub, cioè uno dei centri ricerca digitali e tecnologici più avanzati d’Europa. A tempo di record – la chiusura del bando era il 24 settembre scorso – il Competence center SMACT ha presentato la propria candidatura al Ministero dello Sviluppo economico, dopo aver già ottenuto la validazione e il supporto dalla Regione Veneto. A sostenere la richiesta c’è una cordata di cui fanno parte tra gli altri – oltre al Competence center SMACT che ne è capofila – Infocamere, Unioncamere Veneto, Confindustria Siav, Confartigianato Vicenza, Intesa Sanpaolo, Univeneto, T2i, Area Science Park, Parco Galileo.
Tramite l’Area Science Park c’è dentro pure il Friuli-Venezia Giulia. Sarebbe del tutto opportuno che anche altri soggetti della nostra regione aderissero a quest’iniziativa e in questo senso lancio un appello. Sì, lo reputo del tutto opportuno perché il digitale provoca e provocherà sempre più la trasformazione delle nostre vite e del mondo intero. Da tempo rapportarsi alla tecnologia è inevitabile, ma come farlo lo dobbiamo definire al meglio sotto svariati punti di vista, dal tecnico al filosofico.
La rivoluzione digitale in atto, nonostante e forse ancor più in epoca Covid, è una sfida socio-economica e culturale. Si pensi ai robot che producono al posto dell’uomo, alla comunicazione immediata di ogni fatto indipendentemente da dove accade, alla relazione tra intelligenza artificiale e umana. Tutti temi che abbisognano di scelte improntate dall’etica e dallo sviluppo comune.
Siamo sempre e tutti costantemente connessi. Ma quanto ciò lascia spazio al giudizio ponderato, alla riflessione, a un consapevole e critico controllo? Il digitale impone rapidi mutamenti, ma questi, come tutto, vanno governati. Molti posti di lavoro sono stati e andranno persi in virtù dell’uso delle macchine. Di ciò dobbiamo tener conto anche in relazione alle nuove professioni del futuro. La disoccupazione derivante dalla tecnologia è un nodo da affrontare magari rifacendosi al passato quando i nostri avi passarono dalla civiltà contadina a quella industriale e poi al terziario e ai servizi.
Formazione, comunicazione, crescita sono solo alcuni aspetti che ci impegneranno nel 2021 e negli anni a venire accanto alla tutela degli anziani, dei pensionati e delle pensioni, preciso dovere di un’associazione sindacale fortemente trasformatasi in questi anni grazie all’impegno profuso dal nostro presidente nazionale, Stefano Cuzzilla, e da tanti altri dirigenti in tutta Italia.
L’augurio che rivolgo a tutti che il 2021 porti vaccini efficaci e cure risolutive per il Covid 19, capacità di confrontarsi per costruire il futuro, lavoro, lavoro, lavoro e possibilità di costruire assieme, senza invide sociali, il domani basandolo su un concetto di operoso benessere collettivo.
Vi abbraccio Tutti, uno per uno, purtroppo virtualmente intanto in attesa di poterlo fare, spero presto, anche di persona. Buon Natale 2020 e sereno 2021 a Tutti noi.