Dirigenti NordEst: 03-04 2020
Massimo Alvaro, Coordinatore Gruppo Giovani Federmanager FVG
Per meglio comprendere quali saranno gli scenari di mercato post-COVID19 e quali gli ingredienti fondamentali per risorgere sarà opportuno munirsi di due strumenti fondamentali: Lo specchietto retrovisore e la sfera di cristallo!
Scelgo di parafrasare Bob Dudley – Storico CEO di BP in pensione a fine 2019 dopo 40 anni di servizio nella major Britannica, di cui gli ultimi 9 anni al comando. Dudley, nel presentare l’Annual Report 2016 e di fronte ad una delle crisi più importanti della storia del mercato petrolifero aveva proprio menzionato questi due strumenti come utili per
tracciare la rotta.
Già perché in questa tempesta perfetta chiamata 2020 non ci si mette solo COVID19 ma anche un nuovo crollo del prezzo del Petrolio che avrà impatti non indifferenti nell’industria italiana.
Menzioni a parte provo anzitutto a usare lo specchietto retrovisore e non posso che rilevare come Industry 4.0 – Programma partito in Germania ben 10 anni fa – contenga già di suo l’ossatura di ciò che un sistema industriale
a prova di COVID19 debba avere.
Nella peggiore delle ipotesi, qualora davvero si debba “convivere” a lungo con questo antipatico virus, saranno proprio le aziende che hanno creduto ed investito nel piano 4.0 quelle con maggiori chances di ripartire minimizzando gli impatti e garantendo la massima sicurezza ad un personale totalmente riqualificato nelle competenze e nelle mansioni. In un termine: INNOVAZIONE. Sempre munito di specchietto retrovisore osservo come le piccole e medie imprese che hanno investito in ottica 4.0 sono proprio quelle capitanate da proprietà illuminate che si sono munite di Manager qualificati. Manager che molto spesso hanno messo in discussione scelte di mero buon senso e consolidate proponendo una visione di business diversa ed avendo la capacità, il coraggio ed il pragmatismo di “mettere a terra” queste idee. Sappiamo bene come questo aspetto sia di estrema attualità ed uno stress-test senza precedenti come COVID19 non può che mettere a nudo le debolezze di chi, al contrario, ha preferito non investire su Manager di profilo ed esperienza. In un termine: LEADERSHIP.
Utilizzo per l’ultima volta l’utilissimo specchietto retrovisore per constatare come chi abbia scelto di innovare e sviluppare abbia investito un’importante somma di tempo e capitale in trainings, corsi di aggiornamento, master etc… e soprattutto le stesse aziende capitanate da Proprietà e Manager lungimiranti in questo periodo di durissimo “lockdown” stanno continuando ad investire per se stessi e per dirigenza e dipendenti in tempi di calo di carico lavorativo proprio in FORMAZIONE. Questo per evitare il doppio impatto (ndr. Tempo oltre che utili persi) da una situazione simile.
Posso finalmente dedicarmi al secondo e più suggestivo strumento suggerito da Bob – la sfera di cristallo – per provare a dirvi la mia su quali possano essere le direzioni giuste per superare una Pandemia senza precedenti. Ahimè viene ancora naturale “buttare l’occhio” sull’infallibile specchietto e vedo in sostanza tre le direttrici da seguire che vi suoneranno alquanto familiari:
INNOVAZIONE – Oltre alle inevitabili cicatrici COVID19 avrà anche insegnato molto su come adattare stabilimenti produttivi, uffici e cantieri a “prova di virus”.
Tra le lezioni apprese vi è lo SMARTWORKING: modalità lavorativa considerata impossibile, futuristica e solo applicabile in USA o Nord-Europa sia diventata in poco tempo realtà “grazie” ad una situazione contingente. Quali saranno le giustificazioni per frenare l’applicazione dello Smart Working da qui in poi? Ottimizzazione di trasporti e sicurezza riceveranno una naturale spinta e probabilmente obbligheranno ad investire in strategie di business SOSTENIBILI che puntino all’eliminazione del superfluo.
LEADERSHIP – scelte innovative, sostenibili e piani capaci di anticipare situazioni critiche non possono che arrivare da aziende che investiranno sulla leadership e dunque daranno spazio a Manager con visione, esperienza e pragmatismo. Lancio una suggestione: quali sono i rischi nell’affidare proprio ad un Manager i primi passi post COVID19 per tracciare la rotta?
FORMAZIONE – inutile dire che la formazione Manageriale sarà la base e la direttrice per muoversi meglio nella nebbia lasciata da questa Pandemia. Dall’attivazione di piattaforme di e-learning alla formazione su come operare attività di campo in remoto. Mai come oggi la certificazione delle competenze manageriali (ndr. I 5 profili Innovation
manager, Export manager, Temporary Manager, Manager di Rete e per la Sostenibilità) sarà fondamentale.
Cambieranno logiche e dinamiche di export, si sposteranno equilibri di mercato (su tutti impatto su trasporti e turismo e crescita di alimentare, farmaceutico e digitale). Il mio non vuole essere un tentativo di semplificare all’osso un problema così complesso ma in assoluto vuole essere un monito a Federmanager a continuare sulla strada imboccata. In fondo INNOVAZIONE, LEADERSHIP e FORMAZIONE non sono forse Tre pilastri su cui abbiamo tracciato il nostro cammino?