Dirigenti NordEst: 08-09 2020
Franco Frezza, Referente sede Trieste di Federmanager FVG
Federmanager FVG, nell’ambito della propria Assemblea Annuale tenutasi a Trieste sabato 19 settembre 2020 nell’auditorium del Molo IV del Porto Franco di Trieste, ha organizzato un’importante tavola rotonda dal titolo “Trieste, il mare e la mobilità “green”: nuovi scenari post Covid-19”.
Trieste e il mare, fonte di vita e di sviluppo per l’intero territorio, su cui basare le opportunità per un futuro migliore. Moderata da Alberto Bollis, vice direttore del quotidiano locale “Il Piccolo” ha approfondito i nuovi scenari dello sviluppo economico e industriale che riguardano la portualità, le navi e i motori, affidati al Presidente dell’Autorità Portuale dell’Alto Adriatico Nord-orientale,
Zeno D’Agostino, al Direttore di Newbuilding di Fincantieri Daniele Fanara e al Direttore dell’area Business Development di Wartsila Italia Giulio Tirelli. Il moderatore ha affrontato inizialmente il tema del lavoro aziendale che ha subito sostanziali modifiche in tempi
di Covid-19 con la diffusione dello “smart working”.
“Come è cambiata la vita del manager e quanto e difficile lavorare in remoto?” Per Giulio Tirelli tale tipologia di lavoro ha portato vantaggi grazie alla flessibilità ma anche degli svantaggi dovendo mescolare la vita privata con il proprio lavoro. Per Daniele Fanara invece si è dovuto riprogrammare le metodologie del lavoro. Si sono per questo fatte riunioni settimanali al fine di stabilire cicli operativi più selettivi in modo da evitare sovrapposizioni, ma un poco alla volta tutto è stato risolto grazie ad un’ampia e aperta collaborazione. Zeno D’agostino il lockdown lo ha fatto per 2 mesi con vacanze forzate a Verona, lasciando al suo segretario Mario Sommariva a seguire i molti progetti europei che erano urgenti da portare avanti. Ma il lavoro in smart working è veramente complicato e bisognerebbe trovare spazi aziendali di lavoro terzi più ampi dove delocalizzare una serie di attività, favorendo nel contempo la mobilità “green”.
Si approfondiscono quindi le tematiche delle tecnologie green. Tirelli è impegnato nello sviluppo di tale problematica nei motori diesel che nel passato utilizzavano in particolare combustibile liquido e avevano un impatto ambientale delicato con emissioni difficili da contenere e non gradite dai porti di diversi Paesi. Il futuro ha portato a studi approfonditi per l’utilizzo del GNL
(gas naturale liquefatto) mentre sono in corso studi per provare ad usare anche l’idrogeno come combustibile, anche se il processo richiederà tempi ancora imprevedibili. Si parla anche di tecnologia ibrida con l’utilizzo di batterie, ma attualmente esistono solo dei prototipi nei quali viene adoperata questa tipologia di produzione energetica. Per Fanara le problematiche “green” sono seguite con particolare interesse ed urgenza perché alcuni Paesi nei loro porti impongono già severi limiti alle emissioni. Fanara è indubbiamente d’accordo con Tirelli, ma le attuali tecnologie non sono ancora mature.Su questo argomento della “portualità green” interviene D’Agostino che ha soluzioni interessanti. Si riferisce alla possibilità di utilizzo nell’area di impianti di energia elettrica che verrebbero utilizzati dalle navi in ormeggio per tutte le loro necessità in sostituzione dei motori. Questa soluzione sostenuta in particolare anche dal ministro Patuanelli sarebbe utilizzata in particolare dalle navi da crociera. Fra l’altro l’energia così prodotta per tale scopo godrebbe di una sostanziale detassazione già prevista da un decreto ministeriale. D’Agostinosi sofferma quindi sui grandi numeri del porto triestino soprattutto in funzione “green”. Oggi, per il traffico portuale, Trieste è al nono posto; primo è Rotterdam, Trieste nona (62 milioni di tonnellate di traffico all’anno) davanti a Barcellona e dietro a Valencia. Il dato significativo
è il trasporto dei container a mezzo ferroviario che raggiunge il 56% del totale. L’Autorità Portuale ha costituito la società “Adriafer”, completamente autonoma nella gestione dei traffici verso l’Austria ed Est Europa. Questa società ha inoltre ripristinato la vecchia
transalpina che bypassa la linea costiera e raggiunge l’altipiano ricongiungendosi poi alla linea ferroviaria principale sveltendo in tal modo i tempi di percorrenza. Questa tipologia di traffico accelera di molto la consegna delle merci. Altra rilevanza per il “green” perché toglie dalla strada il traffico delle merci.
Il moderatore a questo punto si ricorda che il tempo a disposizione è quasi terminato e rivolge ai partecipanti una domanda finale: “dopo quanto emerso in questa tavola rotonda ritenete che sussistano delle aspettative di ottimismo per il futuro?” La parola ai relatori: Fanara “penso che si debba avere un cauto ottimismo sperando che il futuro ci dia delle occasioni per nuove opportunità”. Tirelli “condivido l’ottimismo, rimane la voglia di creare, di andare avanti, di utilizzare questa crisi per un rilancio”. D’Agostino “sono
ottimista per natura perché i numeri del porto restano positivi, però l’Europa deve modificare certi schemi tradizionali per dare a questa un ruolo nel mondo utilizzando le nuove tecnologie. Non ci salverà l’intelligenza artificiale.” A questo punto concludiamo con un simpatico pensiero di Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico, espresso nella parte introduttiva dell’Assemblea: “penso sia giusto spingere verso la “green economy” senza per questo arrivare ad un fondamentalismo
verde, perché non possiamo immaginare di diventare un Paese di orsi, lupi e monopattini”.