Sabato 11 giugno terremo la nostra assemblea elettiva triennale. Sembra ieri che ci si vide a Udine nell’auditorium dello stadio Friuli nel 2019 e poi nel 2020 a Trieste e lo scorso anno a Pordenone, ma soprattutto da remoto. Tra pandemia Covid e, ora, la guerra russo-ucraina il tempo è volato.
Ora siamo a interrogarci per progettare i prossimi tre anni, per ri-programmare, per dare prospettive a noi e al mondo che ci circonda.
Nella nostra regione abbiamo dei punti di riferimento economici di grande rilievo: penso al porto di Trieste, a Fincantieri, Electrolux, Wartsila, Danieli e tante altre piccole, medie e grandi imprese a conferma di un vero e proprio protagonismo imprenditoriale e manageriale che caratterizza la vita sociale ed economica del Friuli Venezia Giulia.
Da tempo la nostra regione ha un profilo di carattere internazionale io credo in virtù anche e soprattutto di una cultura manageriale che è qualcosa di essenziale della nostra identità sociale.
Adesso, però, occorre porre in essere delle azioni precise pianificando l’improcrastinabile modernizzazione del Friuli e della Venezia Giulia, obiettivo centrale di noi manager. Dobbiamo contrastare la fuga di cervelli e liberare il capitale sociale caratterizzato da giovani, da laureati, a Trieste e Udine, da donne, dai dirigenti e dai quadri, dai lavoratori tutti.
Confindustria e Confapi fanno molto e bene e di questo siamo loro grati. Va implementata la relazione tra imprese, università e mondo della scuola. Noi ci siamo con il Mib, la Lef, gli atenei, le scuole e molte altre realtà e non da ieri.
Bisogna favorire idee per le aziende di oggi e di domani. Non a caso con CIDA FVG abbiamo pianificato progetti per le professioni future, quelle del 2030 e oltre. La linea indicata è quella del digitale, dell’ambiente, delle lingue, delle passioni, dello sviluppo dell’economia circolare e delle relazioni.
E per fare questo non possiamo non scordare che molto passa dalle infrastrutture. Occorre accelerare sia sui lavori della A4, sia sulla rete digitale come sulla Tav e la velocizzazione delle linee ferroviarie. Trieste e Udine sono ancora troppo lontane da Mestre. Va ripreso il progetto del sistema ferroviario metropolitano regionale per collegamenti rapidi come pure, a Trieste, un pensiero potrebbe andare alla metropolitanina leggera del capoluogo regionale lanciata moltissimi anni dall’architetto Max Fabiani che potrebbe essere utile aggiornare.
Ma a essere modernizzata dev’essere anche la nostra mentalità al fine di permettere che a decollare siano competenze, talenti, valori, meriti all’insegna dell’etica della responsabilità.
E se le imprese devono necessariamente unire le forze e accogliere auspicati apporti di finanza straordinaria per aprirsi a nuovi orizzonti, noi dobbiamo sempre più divenire un luogo d’incontro e valorizzazione di temi, idee, anche leadership pensando alla crescita comune in un’ottica di un operoso benessere lasciando da parte logiche inutili se non dannose di banale cura del proprio orticello e dei propri piccoli interessi.
A tutti i Colleghi di Federmanager FVG va la mia gratitudine per quanto attuato in questi ultimi tre anni in situazioni non facili e l’augurio di ritrovarci tutti noi assieme in seno alla nostra famiglia: Federmanager FVG alla quale teniamo tutti molti con affetto e amore.
Daniele Damele
Presidente Federmanager FVG