Le elezioni del 25 settembre, come tutti i risultati elettorali, sono foriere di ragionamenti e riflessioni. La prima riguarda il forte astensionismo. Cida FVG aveva chiesto di andare a votare e aveva promosso un confronto elettorale per favorire un tanto.
Occorre, adesso, agevolare l’impegno in politica di nuovi soggetti, specie giovani e donne, ed è indispensabile che dal mondo delle professioni, delle imprese, delle associazioni, dei manager giungano forze nuove in politica. Dal canto loro i partiti devono aprire le porte a detti soggetti.
Serve inoltre dialogo, una comunicazione aperta ed equilibrata con un nuovo ruolo dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e dei Comitati regionali per le comunicazioni a tutela di chi vuol essere informato correttamente. Va recuperato chi si è astenuto, chi ha lasciato scheda bianca o l’ha annullata, chi ha protestato ridando, comunque, fiducia al governo e all’opposizione sperando che operino, per il futuro del Paese nel rispetto reciproco.
La politica deve pensare al progresso della comunità per farla stare meglio. Deve riappropriarsi del suo ruolo dirigistico senza abdicare a lobbies economiche e alle tecnologie che di per sé sono insensibili all’Uomo. La politica deve ricollocare l’Uomo e il suo operoso benessere basato sul lavoro come priorità della sua azione.
Le urne hanno sentenziato che hanno vinto FDI e il centro destra che hanno un’ampia maggioranza in entrambe le Camere. Ora governino secondo i programmi proposti. Giorgia Meloni sarà la prima donna premier in Italia e le quote rosa non c’entrano.
Ma sarà proprio sulle cose da fare, presto e bene, che sarà valutato il Governo Meloni. Ci si attende un ampliamento ragionato e possibile dei beneficiari della flat tax, la riduzione del carico fiscale per le imprese, la semplificazione tributaria.
Nell’immediato occorre anche diversificare gli approvvigionamenti energetici, sostenere le politiche di price-cap, produrre energia nelle forme possibili in Italia (rigassificatori,….) incluso anche, pro futuro, il nucleare. É chiaro a tutti che occorrono anche interventi sull’Iva per i beni di prima necessità e sui prodotti energetici come pure defiscalizzare e incentivare il welfare aziendale cercando ogni strumento utile per favorire il lavoro, come ad esempio la decontribuzione (che potrebbe prendere il posto del reddito di cittadinanza).
Alle opposizioni, con il PD principale partito di minoranza, si richiede di avanzare proposte costruttive per il Paese nella consapevolezza della difficoltà del momento.
Il M5S ha attuato un recupero di consenso sorprendente legato a una richiesta di assistenza, specie al Sud. Anche di ciò occorrerà tener conto magari favorendo un cambio di mentalità tendente a permettere il subentro di valori come la meritocrazia, la sana competitività, l’impegno fermo restante l’aiuto, anche sostenuto e deciso, ci mancherebbe, verso chi ne ha bisogno.
Da ultimo mi permetto ricordare al futuro premier Meloni una frase proferita da Ciriaco De Mita all’indomani della sua vittoria nella riconferma alla segreteria della DC. Ero all’Eur ad ascoltare il suo discorso appena rieletto, disse: “ringrazio chi mi ha votato e chi non mi ha votato, e lavorerò prima per chi non mi ha votato e poi per chi mi ha votato”.
Piaccia o no una cosa è certa da lavorare ce n’è tanto e soprattutto ce n’è tanto bisogno per cui buon lavoro a Giorgia Meloni, a FDI, al centro destra (Lega e FI) e alle opposizioni dal PD al Terzo Polo sino al M5S.
Daniele Damele
Segretario CIDA FVG